Dichiarazione di bacco contadino al suo amor divino
Ti calpestai
Più e più volte,
Ti schiacciai
Con i miei piedi nudi,
affinché dalle
Tue molteplici
Mammelle
Uscisse il nettare,
Elisir
Che mi rende
Ebbro di te,
Ti trasmutai
Da frutto lucente
Colmo di sole
E di pioggia
Affinché
Divenissi
Ciò che io più amo,
Liquido rubino,
Più ti bevo
E più tu trasmuti me.
Dimentico
Ciò che della mia coscienza
Non approvo
E rido
Di una gioia
Infantile
Inconsapevole,
Più abuso di te
Più mi fai
Sentire un altro!
Festeggio,
Mi innalzo,
Canto,
Ballo,
E poi all’improvviso
Atterro sfinito.
Tu sei frizzante
Dolce e aspro
Al contempo,
Mai torbido.
Non posso fare
A meno di te
Del tuo profumo
Più invecchi
E più diventi buono
Contrariamente a
Me,
Più invecchio
E più divento
Il tuo umile servo.
Dipendo da te
Da anni,
Senza te
Mi sento nervoso
Ed inutile,
Spento.
Quando ti vedo
Attraverso la bottiglia
Di vetro che
Stringo
Assetato
Con forza,
Succhio
Ingurgito
Come un bimbo
Il latte materno
E allora sì
Che torno
Ingenuo fanciullo,
Mio Di Vino
Sai
Di Eterno
Ricordo
A cui torno solo
Con te
A quando
Tenero fanciullo
Correvo tra quei
Tralicci nei campi
E vedevo crescere
Il frutto pendulo
Ignaro
Dell’alchimia che ti avrebbe
Trasformato
Nel mio desiderio
Più profondo.
Io sono il tuo Bacco
Anelo a te
Nel mio respiro
Sul marciapiede
Spiro.
– Barbara Maggio –