L’uomo-tauro

TESTO

 

L’uomo-tauro
Uomo sconosciuto a cui lascio toccare il rosa della mia epidermide.
I capezzoli si inturgidiscono al pensiero di quelle mani pelose
che li raggiungeranno,
desiderosi di conoscere come verranno toccati;
ogni uomo ha il suo modo di farlo,
presto saprò la tocco-modalità dell’uomo sconosciuto-conosciuto.
Le righe concentriche della mia impronta tattile
seguono le spalle cubiche maschili che hanno di fronte,
si soffermano su nodi ossei e cartilaginei,
poi proseguono.
Ora sono come occhi di cieco quei polpastrelli,
solo così si può veramente conoscere;
i bambini lo sanno e toccano tutto curiosi,
della loro stessa curiosità le mie mani sono pregne
verso quel corpo nudo maschile adulto di mezza età.
Lecco il collo taurino del bisonte che ho conquistato
mentre in quel palcoscenico per ballerini
ero rimasta l’unica non accoppiata,
ma la cosa non mi preoccupava,
svolgevo comunque quell’attività di intrattenimento
che le coppie avevano già cominciato ad intraprendere,
anche se io ero “scoppiata”.
Continuo a leccare, e il suo collo avverte un brivido e
Lui lo piega. Mi soffermo su quelle pieghe
che gli anni hanno reso più decise,
poi i polpastrelli camminano su quel torace
forte
appena imbiancato dall’inizio della stagione invernale
del tempo vita.
Scendo su quella pancia tonda,
lui si lascia accarezzare,
e mi abbraccia,
di un abbraccio forte.
Finalmente qualcuno abbraccia la mia “Vita”,
ombelico reso “sterile”
da una attesa celebrale annua,
ma che la natura continua mensilmente a rendere fecondo.
Bacio le labbra amaranto,
morbide
circondate da quella barba sfatta,
modello uomo-rude-abbandonato,
che punge come spinette cactus
lo strato sottile delle cellule muscolari nervose
della mia guancia.
Infilo la mia lingua nella sua bocca
sino ad estrarre la sua ed inizio a succhiarla:
messa in scena di fallazio preorgasmica,
lui capisce l’allusione e si eccita di più.
Poggio la mia mano ferma e decisa
in quel preciso istante
in cui la sua eccitazione cresce,
rimango con la mia mano
occhio di cieco a guardare
ed ascoltare quella crescita
con un profondo senso di soddisfazione
e appagamento.
A questo punto so di “averlo in pugno”…
posso chiedergli qualsiasi cosa,
poiché lui brama ormai
solo quell’istante orgasmico
Generatore Universale
Big bang Theory.

– Barbara Maggio –